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FASE DUE DEL PROGETTO MURALES AL SAN PAOLO

LABORATORI PER GENERARE SENSO DI APPARTENENZA

..la seconda fase del progetto, prevederà laboratori di partecipazione, con l’obiettivo di generare una coscienza civica e senso di appartenenza.”

Queste sono le parole che descrivevano i laboratori del progetto « QM – Quartiere museale San Paolo – Bari »lo scorso nove ottobre sul Corriere della Sera, che prevedono la realizzazione di un museo a cielo aperto attraverso la realizzazione di murales per strada, al quartiere San Paolo di Bari tramite il coinvolgimento di cinque artisti di fama nazionale e internazionale e cinque artisti locali.

Il primo dei tre laboratori si è svolto nel pomeriggio di ieri e non può che sorgere una sola domanda riassuntiva a riguardo:

“Chi c’era? ”

Il consigliere municipale Stefano Franco, Nino Marena rappresentante della compagnia teatrale “La Paranza”, le collaboratrici di “Strepiradio” la radio web del quartiere, Carla Piccolino e Antonella De Bari, Ottavia collaboratrice dell’associazione Mecenate 90 e Claudio Gnessi responsabile dei laboratori.

Dove sono i cittadini del quartiere San Paolo che colgono qualsiasi occasione per polemizzare sulle tante difficoltà dello stesso, sui social e non solo?

Dove sono i consiglieri municipali e tutte le personalità politiche che dicono voler auspicare ad un quartiere migliore?

Dove sono i rappresentanti delle numerose associazioni presenti sul territorio, che tanto operano nelle agenzie educative dei ragazzi che hanno la fortuna di frequentarle?

Si vuole davvero migliorare questo territorio spesso denominato figlio di nessuno? E sopratutto, un progetto culturale che parte dal presupposto dell’arte, potrebbe essere l’inizio di un cambiamento dal basso?

Sono solo alcune domande che i quattro gatti, non solo in senso metaforico, si sono posti nel mentre i cittadini erano al caldo delle loro case, gli uomini nei locali a stappare birra, i ragazzini per strada a sfrecciare con le loro moderne biciclette elettriche.

L’associazione Mecenate 90 di Roma nella figura di Claudio Gnessi ha ribadito fin dal principio del progetto l’importanza dei murales come simbolo di un cambiamento, e soprattutto il progetto prevede una continuità attraverso la realizzazione di altre opere o qualsivoglia attività che smuova le coscienze di chi per primo si spende per migliorare questo territorio di periferia.

Il progetto, le attività, il seguito di tutto questo lo capiremo solo nei prossimi mesi, ma anche da quello che verrà fuori dallo svolgimento dei prossimi laboratori che si terranno nei pomeriggi di oggi e domani.

De Bari Antonella

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Un commento su “FASE DUE DEL PROGETTO MURALES AL SAN PAOLO

  1. Dove sono ?sarà forse una pecca degli organizzatori che non hanno in maniera adeguata dato modo a chi del territorio non era presenza, forse si doveva dare più informazioni, si doveva spendere anche qualcosa di più per assicurare una giusta pubblicità ad un progetto di così grande importanza, allora esprimo una metafora ( si è comprato un quadro di Picasso è lasciato in vetrina in un luogo sconosciuto)quanti di noi ha potuto è saputo di questa bellissima iniziativa, forse sarà più saggio non andare a criticare chi di dovere doveva organizzare qualcosa.

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